Giorno 13: Burgos, che sorpresa!

Finalmente una notte tranquilla!
Dopo la sveglia al solito orario ci godiamo una colazione con caffè della moka, pane e marmellata!
Così sì che è iniziare bene…peccato per le scarpe!
Come previsto avremmo sofferto il fatto che dovessero rimanere fuori.
Alle ore 7:00 a.m. c’erano 0°C, un freddo da non sentire le dita.
Ricorrerò ai ripari nel corso dei successivi giorni facendo acquistidi guanti e cappellino perché l’escursione termica dalla mattina al mezzogiorno è decisamente importante!
Però ragazzi che alba pazzesca!


La giornata inizia con una salita poco impegnativa e un pò di musica di sottofondo. Talmente impegnata a godermi il momento che non guardo dove metto i piedi e finisco nel filo spinato di un campo 🤦‍♀️Scoprirò solo in seguito che si trattava di recinzioni di filo spinato e recizioni reduci dalla guerra civile sapgnola e lasciati lì….così!
E va be portiamoci a casa anche questo ricordino, una disinfettata al volo per evitare spiacevoli conseguenze e si riparte.
Per la cronaca.. non ho avuto infezioni o reazioni strane. La ferita è guarita senza problemi e non mi è rimasto alcun segno!

Raggiungiamo la vetta di questa collina che ci porta alla croce sulla Sierra di Atapuerca, davanti a noi si apre la piana di Burgos. Sullo sfondo i colori dell’alba che vanno dall’azzurro al viola; è difficile descrivere la sensazione che trasmette quel momento.

Il cartello presente sulla collina recita:

Desde que el peregrino dominó en BURGUETE los montes de Navarra y vio los campos dilatados de España, no ha gozado de vista más Hermosa como esta. LAS PEREGRINACIONES JACOBEAS. LUCIANO HUIDOBRO. Pág. 106. tomo II.

Da quando il pellegrino ha dominato le montagne della Navarra a BURGUETE e ha visto i vasti campi della Spagna, non ha goduto di una vista più bella come questa. I PELLEGRINAGGI GIACOBENI. LUCIANO HUIDOBRO. Pagina 106. Volume II.

Ci ricongiungiamo al gruppo di ieri e da lì proseguiamo tutti insieme lungo una strada che perde tutto il fascino dell’inizio; siamo sul ciglio della strada asfaltata e proseguiamo fino a Burgos.

L’arrivo a Burgos mi lascia perplessa e scoprirò, poi, che è un malessere comune!
Dopo diversi giorni immersi nella natura, crcondati da poche persone, l’arrivo in una città destabilizza.
Sono circa 5km di zona industriale per poi arrivare nella città dove ci si sente quasi a disagio in mezzo a tutto quel traffico, palazzi e cemento.
L’avevamo già sentito con Pamplona ma in modo meno evidente perché forse i giorni dalla partenza erano meno e forse perché il passaggio dal centro storico al fuori città era molto breve rispetto a qui.
Con le città più grandi questa percezione si sentirà di più.
La periferia, come spesso accade, è poco invitante, fino ad arrivare al centro storico, dove una volta varcate le porte della città vecchia, tutto cambia.

Burgos è una bomboniera!

Raggiungiamo subito l’ostello con l’intento di alleggerirci per poter girare comodamente la città.
L’Hostel Catedral Burgos, appartenente alla Federazione “Amigos del Camino de Santiago”, è una grande struttura su più piani all’interno di antiche mura.
In una posizione centralissima, tanto che dalla finestra della camerata si vede la Cattedrale!


Una volta varcata la soglia si aprirà davanti a voi una struttura moderna e pulita, forse poco organizzata.
Un bagno con doccia per tutti quei posti letto è un pò poco, così come per la coda nel reparto lavanderia!
Ma la comodità di viaggiare in bassa stagione è che anche le code si dimezzano!

Ma ahimè l’arrivo a Burgos è tanto entusiasmante quanto triste.
Per il gruppo che si era formato e con cui ho viaggiato fin’ora è giunto il momento di fermarsi. Il loro viaggio aveva come meta questa città e l’indomani sarebbero rientrati a casa.
Chi sta soffrendo in particolar modo questa cosa è M. che disperata le pensa tutte per non rientrare.

Non c’è tempo da perdere, bisogna uscire per visitare un pò la città.
Purtroppo mi perdo il castello, ma non c’è tempo per tutto per quanto si cerchi di fare in fretta. Abbiamo il pomeriggio a disposizione.
Un’altra cosa da segnare per un ritorno futuro!

Burgos
Una città con una rilevante importanza storica per il Cammino, un tempo capitale della Castiglia e patria del condottiero El Cid Campeador (Rodrigo de Vivar). Era la città più importante di Spagna finché il potere politico non venne spostato a Madrid.
Fondata nell’884 vide subito una crescita esponenziale grazie al numero elevato di pellegrini che vi passavano. Così molti artigiani e non solo decisero di spostarsi qui, perché questo gran passare di persone avrebbe giovato ai loro interessi e così la città andò a crescere ogni giorno di più.

Cosa vedere a Burgos:

Plaza Mayor. Una piazza circolare con palazzine colorate e una galleria dove si trovano diversi bar e ristornati. Qui si trova anche la casa Consistorial, ovvero il Municipio che si vede nella foto qui sopra!
Catedral de Santa Maria.
L’abbazia di Las Huelgas. Un monastero femminile situato appena fuori dalle mura della città.
L’Hospital del Rey. Fa parte della struttura del monastero ed era il più antico e importante ostello della città. Oggi sede della facoltà di giurisprudenza dell’Università di Burgos.
Una serie di chiese minori.
Il centro storico. Passeggiare per il centro storico regala tante sorprese. Case, negozi ed attività con la loro architettura e i colori diversi tra loro sono un insieme di elementi ben armonizzati.
Museo dell’evoluzione umana.
Il Mirador del Castillo e il castello!
Puerta y Arco de Santa Maria.
La Certosa di Miraflores.
Casa del Cordòn. Un palazzo civile nato inizalmente con lo scopo di ospitare la più alta autorità politica del regno dopo il monarca. Fu utilizzata come luogo di incontro dai Re Cattolici e Cristoforo Colombo dopo il rientro dal secondo viaggio in America e qui vennero celebrate le unioni tra il regno di Navarra e quello di Castiglia.
Paseo de Espolòn. Una tipica passeggiata presente in diverse città spagnole, nata per volere delle mode del momento.
Parque de la Isla.
Diversi musei ed attrazioni.

Di tutto questo noi ne abbiamo approfittato per passeggiare per le vie del centro storico e per visitare la Cattedrale in stile gotico dedicata alla Vergine Maria.
Dire che è meravigliosa è poco! ormai è risaputo che non sono un’amante dello sfarzo sfoggiato in ambito religiosi, ma qui non si può negare che a livello architettonico abbiano creato qualcosa di magnifico!

I lavori iniziarono nel 1221 e terminarono nel 1567!
Unica cattedrale spagnola dichiarata da sola Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
Le sue torri alte 84mt. salutano da lontano i pellegrini che già la mattina sulla collina della Sierra di Atapuerca le vedono da lontano!
Non starò qui a farvi una descrizione tecnica della struttura ma posso dirvi che vale davvero al pena pagare il biglietto per visitarla!
Anche gli uccellini ci fanno visita! Entrano e svolazzano per la cattedrale, tanto è talmente grande che di spazio ne hanno!

Tra i suoi abitanti c’è anche il Papamoscas!
Si tratta di un automa con il compito di indicare l’ora. Una delle sue braccia aziona il batacchio della campana dell’orologio situato all’interno della cattedrale; un tocco ogni ora!
Perché questo nome? Perché quando entra in azione apre la bocca con il rischio di far entrare le mosche!
Vicino a lui c’è anche il Martinillo che invece ha il compito di segnare i quarti d’ora!

Un altro elemento di cui vi voglio parlare è: “El Cofre del Cid”. Che si trova all’interno della Cappella del Corpus Domini della Cattedrale di Burgos.

Non sono io se non vi racconto una leggenda! E quindi…

Leggenda narra che El Cid, ovvero Rodrigo Díaz de Bivar, avesse un forziere pieno di monete, gioielli e tesori vari che aveva accumulato prima di andare in esilio su richiesta del Re insieme a tutti i suoi 300 cavalieri.
Prima di partire aveva quindi bisogno di liquidità.
Così andò da due ebrei chiedendo uno scambio.
I due, sicuri che ci avrebbero guadagnato, senza guardare accettarono di dargli la somma richiesta, e avvenne lo scambio.
El Cid partì con i suoi cavalieri e quando i due ebrei aprirono il forziere trovarono solo pietre e sabbia.

Rientriamo in ostello per fare finalmente una doccia e lavare i panni per poi uscire di nuovo per cena.
Sono le 18:00 giusto in tempo per un aperitivo con la movida locale!
Per cena come sempre si creano delle difficoltà sul mettere tutti d’accordo e così ci si separa.
Ci troviamo noi gruppo intimo a cenare e salutarci con calma vista che sarebbe stata l’ultima serata insieme.

Ceniamo in un ristorante in piazza dove assaggio per la prima volta un piatto tipico che si chiama: callos a la gallega. Che altro non è che trippa alla galiziana!
Capisco che non possa piacere a tutti, ma se come me siete della serie: devo assaggiare tutto! Non potete perdervelo.
E’ un piatto che richiede lunghi tempi di preparazione, per la pulizia delle parti e perché per far prendere bene sapore a tutto, ci vuole tempo!
Al suo interno tendenzialmente si trova: trippa, salsiccia piccante ed altre parti di carne, pancetta, prosciutto, ceci, aglio, cipolle, prezzemolo, cumino, paprika piccante ed altre spezie. In questo caso c’erano anche delle uova!
Il tutto servito in una terrina ustionante!
E da qui puoi salutare la tua dieta!
Siccome non mi aspettavo un piatto così sostanzioso avevo ordinato anche del pollo con patatine che mi hanno servito in una posa alquanto sexy😆
Concludo con una crema catalana, che non potrei mangiare, ma tanto ormai visti i precedenti o preferito infierire!

Dopo svariate peripezie, telefonate ecc.
M. comunica che non avrebbe fatto ritorno a casa il giorno dopo, ma sarebbe arrivata a Santiago con me! Diciamo che al marito ha detto: io vado avanti con la Deb. così un pò di colpa me la sono presa io 🤣

Questa è la dimostrazione di quanto non si possa avere certezza di nulla!
Sono partita da sola, convinta di fare un’esperienza in solitaria, con un programma ben definito.
Al primo giorno si è creato un gruppo di cinque folli, più vari ed eventuali che andavano e venivano, e per due settimane abbiamo vissuto insieme, così il mio programma ben definito era già andato a quel paese!
Ora riparto con una persona che diventerà parte della mia vita anche dopo il Cammino! E anche qui di tutto quello che avevo immaginato, non ne ho presa una!
Qui non si può programmare nulla! Devi viverla come viene!


Si è fatta una certa e per quanto non si voglia dare fine a questa serata, due di noi domani dovranno riprendere il loro cammino, bisogna andare a dormire.
O almeno speravo di farlo!
Purtroppo un paio di persone hanno deciso di fare baldoria rientrando fuori orari rispetto alla chiusura dell’ostello, svegliando buona parte della camerata per poi continuare russando come trattori.
Sicuramente, con questo viaggio, ho scoperto di avere molta più pazienza di quanto immaginavo!
Domani inizierà un nuovo cammino!

A presto,
Deb!

thewandererdeb@gmail.com 

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The wanderer Deb

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14 risposte a "Giorno 13: Burgos, che sorpresa!"

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  1. Mamma ragazza che avventura, a partire dal filo spinato ahimè! Brava, perchè è davvero coinvolgente questo racconto solo a leggerlo, non oso immaginare a provarlo in prima persona quante emozioni hai vissuto!

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