Giorno 8: Logroño e il mio primo donativo!

Dopo una notte tranquilla e la sveglia al solito orario, partiamo alle ore 7:00, senza colazione, perché non prevista in questo albergue. Ci rendiamo conto, o almeno io mi rendo conto, solo in quel momento, che non c’è nessuno se non noi e che la porta d’ingresso era socchiusa; mi chiedo se abbiamo dormito tutta notte soli con la porta aperta!

Va be.. ci lasciamo questo luogo alle spalle per andare incontro al buio pesto! La partenza ha creato qualche disguido, nonostante le torce, in queste condizioni, diventa difficile cogliere le indicazioni. Edecco come una persona del gruppo partita prima di noi ha sbagliato strada allungandola di qualche km prima di tornare sulla via corretta e recuperarci. Fate attenzione se decidete di partire da soli senza luce. La cosa bella però è che un contesto simile dà la possibilità di godere appieno dell’alba. Albe per un mese intero! Colori pazzeschi che accompagnavano l’inizio di un nuovo giorno.

Passeranno circa 10km prima di incontrare un paesino dove potermi fermare per fare colazione, nel mentre distese di campi mi accompagneranno lungo la tratta. A volte costeggiando le strade principali, per poi attraversarle e rientrare nel bel mezzo della natura! Qualche sali scendi ma nulla di impossibile! All’inizio di questa tratta, lungo un sentiero si avrà modo di incontrare quello che viene chiamato l’albero dei pensieri/desideri. Un alberello con appesi braccialetti, bigliettini e ciondoli. Conosco questa usanza come tipica del Giappone in cui, in un determinato periodo dell’anno, i propri desideri vengono appesi alle piante di bambù nella speranza che si realizzino. Qui credo che ognuno abbia lasciato un segno con una motivazione diversa, personale. Io, per esempio, non ho potuto fare a meno di dedicare questo attimo a papà, costantemente presente lungo il mio viaggio.

Continuo a camminare guardando con un pò di malinconia le strade asfaltate vicino a me, amo camminare, ho bisogno di camminare… ma vorrei tanto percorrere quelle curve in moto! Ogni giorno mi riprometto di tornare a fare il Cammino francese in sella! Arriviamo finalmente a Viana, un Comune davvero grazioso dove non solo finalmente posso fare carburante con un bel piatto di: uova fritte, prosciutto, caffè americano, spremuta… e passa la paura! Ma abbiamo incontrato lui! Si proprio quello che vedete nella foto qui sotto! E lo incontreremo altre volte, non spesso perché come spiegava il suo compagno di viaggio è l’asinello che detta le tappe. Se lui ha fame o sete ci si ferma a mangiare e bere, se lui è stanco la meta del giorno è stata raggiunta e così via!

Facciamo pausa in quella che è la piazza principale insieme a una marea di altri pellegrini che trovano conforto nel raggiungere questo paesino. Una visita veloce alla Chiesa e si riparte, mancano più o meno 10 km per arrivare a Logroño! Quelli effettuati oggi non sono molti, “solo” circa 20 km. Ma ci vogliono anche queste giornate, diciamo di relax, o si finisce per fare una maratona per arrivare a Santiago senza godersi nulla; come ho visto fare a diverse persone. Macinare diù di 30 km ogni giorno senza mai fermarsi, senza sosta e poi? Una volta che sei arrivato prima degli altri a Santiago? Vinci una medaglia? No nemmeno! E cosa ti rimane dei luoghi e delle persone che frettolosamente hai incontrato?

Poco prima di partire una piccola mattonella posta nella piazza principale attira l’attenzione di tutti. Una dedicata a Viana che riporto qui sotto.

Una volta lasciata Viana, la nostra strada continua tra i campi e vigneti fino ad arrivare a Logroño in un orario finalmente decente! Iniziamo a vedere la città da lontano che fa capolino e non nascondo che questi sono stati i momenti che più ho odiato lungo il Cammino! Quando inizi ad intravedere in lontananza la meta del giorno, sembra che manchi sempre poco ma in realtà non arriva mai! Ci attaccano un pezzo di strada in più mentre vai! E’ come un’oasi irraggiungibile! Ho decisamente preferito quelle situazioni in cui dopo una curva sbuca dal nulla la fine di una nuova impresa!

Logroño mi ha piacevolmente sorpresa, non mi aspettavo una città così giovane e movimentata. E’ qui che faccio la mia prima esperienza in un donativo e non poteva essere migliore!

Raggiungiamo l’Albergue parroquial Santiago El Real, che si trova nel centro storico della città, le porte sono chiuse, attendiamo approfittando di questo tempo per riposare, fare stretching, uno spuntino e nuove conoscenze. Quando vengono ad aprire contano le persone presenti e fanno notare che purtroppo i posti letto sono limitati. Valutano il da farsi, richiudono le porte, ci lasciano lì con il pensiero che forse dovremo cercarci un altro posto dove dormire. Tornano, fanno di nuovo notare la situazione, ci si accorda, quanti sono disposti a dormire per terra? Io! Lasciamo i letti a chi potrebbe pagarne maggiormente le conseguenze l’indomani mentre gli altri…tutti sul futon (che in realtà era un materassino da ginnastica adibito a letto!). Non mi creo nessun problema, dico subito di sì, prendo subito il mio posto a terra, non mi importa, basta avere un luogo dove passare la notte; inoltre perché non provare anche questa esperienza? Cosa sarà mai dormire sul pavimento? Come se non fosse mai successo! Quante volte il materassino da campeggio nei paddock si è bucate e la mattina mi sono resa conto di aver praticamente dormito sull’asfalto?!

Entriamo e il parroco che gestisce il donativo ci registra tutti rivolgendosi ad ognuno di noi con la nostra lingua madre! Fatto il tutto veniamo portati nelle stanze dove avremmo passato la notte. Io e i miei compagni di avventura ci troviamo in quindici, forse qualcuno in più, in questa stanza con un quadro grande quanto una parete con raffigurata una Madonna che ci fissava con aria di rimprovero! Metteva soggezione, sembrava seguirti per la stanza! Ma onestamente ci bado poco. Ho premura di prendere il mio posto e sistemarmi al meglio. Ecco il mio bel materassino e una sedia a farmi da comodino e ripostiglio! Le scarpe sul balcone per evitare una strage ora dell’indomani e via con i turni per le docce! Da qui siamo liberi di gironzolare per Logroño, tenendo conto che alle 20:00 ci aspettano per cena. Sì perché, tendenzialmente, il donativo prevede vitto e alloggio.

Eccomi finalmente a spasso per Logroño, sono ripetitiva nel dire che è una graziosa città ma mi è davvero piaciuta! Il centro storico è un insieme di piccole vie dove negozi e locali si fiancheggiano uno dopo l’altro, l’orario è perfetto, siamo in pieno aperitivo ci sono persone locali e pellegrini ovunque che si godono il tutto! Il gruppo si è decisamente ristretto dalla camerata del donativo; come è naturale che sia. Non si può andare d’accordo con tutti e di conseguenza le quindici persone che si sono ritrovate a condividere la notte non faranno altrettanto per il tempo libero. Ma io lo dico sempre…pochi ma buoni!

Vaghiamo nelle bellissime vie della città, un giro in un negozio dove avrei comprato la qualunque, una specie di Tiger spagnolo! Un aperitivo fatto in quella che credo sia la piazza principale del centro storico ovvero quella della Concattedrale di Santa Maria de La Redonda. Una piazza rettangolare, fatta di portici sotto i quali bar e ristoranti si affiancano. Se avrete occasione di poter entrare nella chiesa vi consiglio di farlo, perché qui, proprio dietro l’altare, troverete un dipinto raffigurante “la crocefissione” che viene attribuito a Michelangelo Buonarroti.
Se in questa piazza il contesto è fatto di di locali, più storici e signorili, in Calle de Laurel vivremo la movida dei giovani di Logroño! Sarà anche il fatto che è sabato sera quindi c’è molta più gente in giro che in settimana. Questa Calle è conosciuta perché ci sono solo locali! Uno attaccato all’altro e nell’orario boom c’è talmente tanta gente da non riuscire nemmeno a vedere le mattonelle a terra! Vuoi non approfittarne ed immergerti nella gioventù del posto? Meraviglioso è vedere come in questi contesti il pellegrino si riconosca tra la folla! Persone ben vestite per l’apertivo in centro con nel mezzo soggetti in ciabatte e abiti da trekking! Ho adorato questa cosa per tutto il mio viaggio! Tra i posti che abbiamo provato c’è: “Tabernas de tio Blas” con dei pinchos che ancora li sogno di notte! Un altro posto, definiamolo un pò più chic è: “Torres Laurel”, un contesto più elegante e con bottiglie più ricercate. Insomma in questa zona ce ne sono per tutti i gusti! Ma quando ci si diverte il tempo scorre ed è ora di rientrare prima di fare troppo tardi! Ma il centro storico è piccolo e in un attimo torniamo al donativo! Ne approfittiamo per organizzare la notte successiva e, nel mio caso, per godermi un bel massaggio ai piedi fatto da M. Quanto li ho adorati e quanto mi mancano i massaggi di M! Anche se non era piena stagione meglio essere previdenti nei confronti delle tappe successive, ma la fortuna non ci viene incontro. Sembra essere tutto pieno! Per fortuna c’è la nostra mitica S. che chiamata dopo chiamata riesce nell’impresa! Ormai mi sono abituata bene…come farò quando S. terminerà il suo Cammino? Dovrò prenotare gli ostelli da sola e sfoggiare il mio pessimo spagnolo!😆

E’ pronta la cena! Entriamo in cucina e…adoro! Due mega tavolate occupano tutta la stanza, a stento ci stiamo tutti, persone che arrivano da ogni dove parlano tra di loro e condividono lo stesso tavolo; è stupendo, vorrei cenare così tutte le sere!

Prima di iniziare a mangiare il parroco ci chiede ad uno ad uno di presentarci con nome e luogo di provenienza, dopodiché ci coinvolge con una canzone in quello che è il significato e la storia di “Ultreia et Suseia“, una preghiera prima del pasto e la condivisione di questa cena che non scorderò mai!

La serata non finisce qui! Dopo cena viene offerta la possibilità di accedere alla Chiesa, in orario non aperto al pubblico attraverso un passaggio privato, e da qui la visita al suo interno, una preghiera con benedizione ai pellegrini e successivamente il rilascio del sello in sacrestia. Non sono una persona particolarmente religiosa ma ho comunque apprezzato questo momento!
A questo punto possiamo andare a dormire…ma non sarà una notte tranquilla. Ahimè il mio vicino di “letto” russa come un trattore e farò parecchio fatica a prender sonno. Il mio Cammino è fatto di insonnia!

Prima di salutarci vorrei aprire una piccola parentesi dedicata ad “Ultreia et Suseia“.

Ultreia et Suseia” = “Avanti e in alto”. Avanti verso la meta e sempre più in alto con lo Spirito.
Ci sono due saluti rinomati lungo il Cammino: “Buen Camino” e “Ultreia et Suseia”. Queste parole si trovano già nel Codex Calixtinus  (la prima guida dedicata al Cammino di Santiago risalente al XII secolo) dove ritroviamo una frase: “Ultre ia Et Sus eia, Deus adjuva nos”, tradotta come “man mano che si va oltre e si va in alto, che Dio ci aiuti!”. Documenti riportano che questa espressione veniva usata anche dai crociati.
La parole Ultreia o Ultreya significa letteralmente: “Vai più in là, muoviti oltre!”, ed è un incoraggiamento fatto alla persona a cui si va incontro. In risposta l’altra persona risponde con: Suseia, “più in alto, sopra”. Alcuni sostengono fosse un augurio a ritrovarsi a Santiago e qual’ora questo non fosse avvenuto, l’augurio era di ritrovarsi più in alto, ossia in Paradiso.

E così termina anche questo breve articolo dedicato a questa trappa leggera e spensierata! Se avrete modo di passare in quel di Logroño anche per motivi diversi dal Cammino francese, vi consiglio di fermarvi a visitarla e magari mandatemi qualche foto dei vostri stupendi aperitivi!!!

Fammi sapere nei commenti cosa ne pensi!
A presto,
Deb!

thewandererdeb@gmail.com 

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The wanderer Deb

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2 risposte a "Giorno 8: Logroño e il mio primo donativo!"

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    1. 😀 sì è abbastanza difficile a volte!
      Nei luoghi in cui le camerate erano importanti non ho mai dormito un granché!
      Ci si abitua fino ad un certo punto al condividere gli spazi ma se su 20 persone ne hai già 5 che russano….è la fine!

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