Invader , è un artista e writer francese nato nel 1969 A Parigi.
Si definisce un UFA (artista libero non identificato) ed ha scelto questo pseudonimo perché nasconde sempre il suo volto. A lui piace visitare le proprie mostre senza che nessun visitatore sappia chi è veramente! Definisce il suo lavoro nel contempo: arte contemporanea, gioco, graffiti e street Art.
Perché vi voglio parlare di lui?
Perché l’ho scoperto per caso viaggiando e mi ha incuriosita molto. Ero a Barcellona e ad un certo punto ho visto un funghetto su un muro. Sì sì…un funghetto, come quelli di Super Mario ma blu!
Gli faccio una foto incuriosita, non capivo cosa fosse ma proseguo e sempre girovagando ne trovo un altro!
“Non capisco…cosa sono?”
Mi iformo, cerco su internet!
Dopo qualche ricerca trovo un link che mi riporta a lui: “Invader”.
L’ho cercato e ritrovato in altre città, come Roma per esempio, e da quel giorno lo cerco ad ogni viaggio chiedendomi chissà dove ha appeso le sue opere!
E’un artista urbano che incolla personaggi ispirati al videogioco arcade “Space Invaders” del 1978. Sono formati da piccole piastrelle quadrate colorate disposte a mosaico per formare sul muro un personaggio del gioco. Queste opere sono sparse in diverse città del mondo attraverso un progetto che prende appunto il nome: “ “Invasione”.
Lo scopo di tutto questo è quello di liberare l’arte dai suoi soliti elementi alienanti come musei o istituzioni. Ma anche di liberare gli Space Invaders dai loro schermi TV di videogiochi e portarli nel nostro mondo fisico con un aspetto più materiale alla pixelizzazione. Chi è appassionato o ha vissuto quel periodo sa che la risoluzione non era proprio come la intendiamo oggi…ed i videogame erano degli enormi pixel in movimento!
Ha iniziato il suo progetto nel 1998 a Parigi, città natale in cui vive e dove opera di più, per poi proseguire in oltre 31 città della Francia. Da qui si è spostato nel resto d’Europa (Londra, Colonia, Ginevra, Newcastle, Roma, Ravenna, Berlino, Losanna, Barcellona, Bonn, Lubiana, Vienna, Graz, Amsterdam, Bilbao, Manchester, Darlington, Istanbul), per poi espandersi sempre di più (Los Angeles, New York, San Diego,Toronto ecc.). Tutti rigorosamente elencati in un database.Immagini, data di creazione, indirizzo e altre informazioni sono tutte salvate, ed oggi con le tecnologie a disposizione tutto è più facile ma all’inizio l’artista si basava su un elenco di foto dettagliate, scritti, mappe della città e via dicendo. Ma se state pensando che lo Space Invaders sia presente solo sulla terra ferma…bè vi sbagliate!Lo Space Invader più alto, sulla Terra, si trova a 2362 mt.s.l.m. (all’arrivo degli impianti di risalita nel villaggio di Anzère in Svizzera), ma nello spazio c’è lo SPACE2, installato nella ISS (International Space Station) nel 2015!E il più basso? C’è anche lui certo!Ce ne sono due ad essere precisi e si trovano ben al di sotto del livello del mare nella baia di Cancún in Messico. Installati con l’aiuto dell’artista Jason de Caires su una serie di sue sculture; quindi cari sub…riunitevi!
La media di invaders presenti nelle città va da 20 a 50 pezzi e per riuscire in questo, all’artista, capita di dover tornare più volte nella stessa città, distribuendo diverse “onde d’invasione”; come piace definirle a lui! L’obiettivo, dice, è quello di aumentare il suo punteggio invadendo continuamente: “Anytime, Anywhere.
Ogni città ha un punteggio che va da 10 a 100 per ogni nuovo pezzo installato. La posizione non è casuale, ma viene scelta secondo diversi criteri, che possono essere estetici, strategici o concettuali. Invader preferisce luoghi che sono frequentati da molte persone ma allo stesso tempo posizioni nascoste. A Montpellier la posizione dei mosaici è stata scelta in modo tale che se visti su una mappa forma un personaggio gigante di Space Invader (figo no?).
Questi personaggi vengono preparati in anticipo, Invader si reca nella città prescelta, studia la mappa e nell’arco di una settimana completa la sua installazione. Ma non da solo! Una piccola squadra collabora con il suo progetto. MA ATTENZIONE! Ci sono altre persone che in modo autonomo hanno iniziato a installare mosaici nella strada delle loro città.
Queste iniziative totalmente indipendenti sono fuori dal progetto di Invader, anche se l’artista fa notare che il fatto di aver creato un vero e proprio movimento non gli dispiace!
Perché questi Space Invaders?
Invader ha scelto proprio questi personaggi perché sono icone perfette del nostro tempo in cui le tecnologie digitali sono il cuore pulsante del nostro mondo.
Un gran numero di pezzi viene purtroppo rimosso, danneggiato o distrutto da individui che cercano di rivenderli. Dato il tipo di tessere usato e le “colle” con cui vengono applicati ai muri, rimuovendo i mosaici viene distrutto o comunque rovinato il pezzo.Quindi i rivenditori cercando di sistemare e camuffare i danni non fanno altro che vendere delle cattive repliche.
Se tanto ci tenete ad avere uno Space Invader originale, è’ possibile acquistarlo andando semplicemente nella sezione Space Shop.
Qui sarà possibile acquistare una ricreazione di un pezzo già esistente o una creazione dedicata!
E il copyright sui videogiochi dell’epoca?Bene, Taito, nonché creatore e proprietario di “Space Invaders”, non ha mai esposto azioni legali contro Invader; anzi, a quanto pare sembrano collaborare!Invader ci tiene però a precisare che ha ormai sviluppato nuovi modelli e creato icone totalmente originali, distaccandosi quindi dagli originali.
Progetti
Rubikcubism
Progetto che consiste nel realizzare opere con i cubi di Rubik. Oltre a realizzare opere divenute oramai famose come i personaggi di Space Invaders o Super Mario, l’artista ha creato anche ritratti di persone del mondo del cinema, quadri come la Gioconda, le zuppe Campbell di Andy Warhol o ancora l’esplosione della bomba atomica o l’attentato alle Torri gemelle.
QR Code
Invader ha recentemente usato dei QR Code incollati ai muri usando la stessa tecnica delle precedenti opere che raffigurano gli alieni, questa volta però i quadratini in bianco e nero hanno lo scopo di lasciare messaggi a chi li vede. Per poter leggere questo messaggio legato all’opera occorre possedere un’ applicazione adatta alla lettura del codice e un collegamento internet.
Art in The Street
Nel 2011 Jeffrey Ditch, direttore del museo Moca di Los Angeles, decide di lanciare una grande mostra, denominata “Art in The Street”, dove ha riunito le opere di molti street artists locali che hanno creato tags e murales nelle vicinanze del museo. Per questo motivo Space Invader è stato arrestato dalla polizia assieme ad altri artisti con l’accusa di atti di “vandalismo”; è stato rilasciato dopo due settimane. Ma per fortuna non è sempre è così, in alcuni paesi questa sua forma di arte viene apprezzata! Allo stesso tempo in altri paesi non gli è più concesso viaggiare!
Esposizioni
- The Space, 2015, quando inizia l’avventura Space2ISS! Invader riesce ad inviare un mosaico nello spazio!
- Exhibitions “Hallo my game is…”. Musée en herbe, Parigi , 2017.
- Wipe Out Hoca Foundation, PMQ, Hong Kong, 2015.
- Derives Alice Gallery, Brussels, 2012.
- Art in the street, Moca Los Angeles, 2011.
- 1000 Galerie le Feuvre, La générale, Paris, 2011.
- Graffiti etat des lieux, Galerie du Jour, Paris, 2009.
- Low Fidelity, Lazarides Gallery, Londres, 2009.
- Top10 Jonathan Levine Gallery, NY, 2009.
- Streets of Europe, Jonathan Levine Gallery, NYC, 2007.
- Bad Men Part II Lazarides Gallery, London, 2007.
- Spank the monkey, Baltic Center for Contemporary Art, Gateshead, 2006.
- Rubikcubism, SixSpace, Los Angeles, 2005.
- Game not Over,Galerie Magda Danysz, Paris, 2003.
Ecco la mappa presa dal sito in cui vedere dove Invader ha colpito!
Potete andare direttamente sul sito per ingrandirla ed approfondire: https://www.space-invaders.com/home/
Spero di averti incuriosito un po’ con questo articolo!
Io da buona fan dei videogames anni ’80 mi sono innamorata da subito di queste creazioni!Vi consiglio di dare un’occhiata al suo sito …se non siete dei nerd quanto meno farete un salto nel passato!