Una notte agitata! Mi sono svegliata diverse volte riprendendo subito sonno, per fortuna. Questo luogo proprio non mi lascia in pace!
Nonostante questo è solo quando suona la sveglia alle 06:30 che mi rendo conto del suono della pioggia…forte! Accompagnato da un vento tremendo. 😨
Vedo tutti gli altri dormire e decido che è un’ottima scelta.. o meglio, lo era in quel momento, poi mi renderò conto che non lo è stata.
E così mi giro dall’altra parte, ignara della giornata che mi attende.
Con tutta la calma del mondo mi alzo e mi preparo per affrontante le intemperie!
Sono ormai le 08:00 e il tempo è davvero pessimo.
Tornando al fatto che in questo tipo di esperienza non hai molta scelta, a meno che tu non abbia a disposizione tutto il tempo che vuoi e quindi la possibilità di fermarti e rimandare a condizioni migliori, per il resto devi affrontare quel che ti si presenta.
Ci imbacucchiamo come dei banditi e partiamo.
Lasciamo Ligonde, che come vi avevo descritto la volta precedente non ci ha lasciato un ricordo positivo, per addentrarci fin da subito nella natura, nei boschi di eucalipto.
Incontriamo diversi paesini che, forse a causa della pioggia e dell’orario di lavoro, appaiono semideserti, ma comunque molto belli e caratteristici.
Strada facendo abbiamo deciso che in due giorni avremmo dovuto raggiungere ad ogni costo Santiago!
Qualcosa come 74km o forse di più!
Di solito è l’alcol che dà alla testa…per noi, molto probabilmente, era tutta l’acqua che stavamo prendendo!
L’anticipare quanto più possibile i tempi era per M. che già aveva deciso di voler andare contro tutti i suoi piani iniziali ed arrivare a Santiago con me, riuscire ad anticipare di un paio di giorni il rientro a casa non era male per la sua famiglia 😅
Dato che da Burgos avevamo deciso di viaggiare insieme era giusto che la accompagnassi fino alla sua meta per poi proseguire il mio viaggio!
Ci fermiamo per fare colazione che sono circa le 10:30 al “Bar Britania” a Palas de Rei con una tazza di caffè, spremuta di arancia e un piatto di uova, pane e bacon! Si viaggia sempre leggeri!
Questo piccolo comune è iconico per il Cammino perché è citato fin da tempi immemori.
Nonostante la sua grandezza ha visto tantissima storia passare di qui!
Magari con il bel tempo è anche piacevole scoprirlo, tra chiese e castelli!
Durante questa giornata alle porte del ponte per la commemorazione dei morti passiamo per Lugar San Xulian, un piccolo paesino dove chi la fa da padrone è la Igrexa de San Xiao do Camiño con annesso cimitero, così antico, così piccolo, ma così suggestivo che decidiamo di volerlo vedere.
Non facciamo in tempo ad avvicinarci che il parroco arriva come una cozza attaccata allo scoglio, perché? Perché pellegrino vuol dire soldi.
Deve a tutti i costi lasciarci il sello….ma vuoi non lasciare una monetina per la chiesa?
E va be…compriamoci sto sello e proseguiamo che è meglio!
Tra un bosco, un paesino e i campi interrotti qua e la da stradine asfaltate, si prosegue accompagnate da pioggia e vento che delle volte lasciano attimi di tregua!
Arriviamo così a Xoán de Furelos, perché cito in particolare questo luogo?
Perché quì, nella piccola chiesa di San Xoán si trova il Cristo di Furelos, rappresentato con un braccio staccato dalla croce e rivolto verso il basso come se volesse avvicinarsi a chi si trova ai suoi piedi.
Credenti o meno bisogna ammettere che il messaggio che ha voluto dare lo scultore è molto bello.
La nostra frenetica giornata prosegue fino a Melide, dove il Cammino Primitivo si incontra con quello francese e dove noi arriviamo che sono già le 16:00 e dove ci fermiamo per pranzo!
Mi sembra giusto!
Decidiamo di fermarci in quello che sembra essere un luogo molto rinomato da queste parti, la “Pulperia a Garnacha”.
Come lascia intendere il nome qui si mangia il polpo Galego cucinato secondo tradizione! Ovvero con olio di oliva e peperoncino o paprika forte. 🤤 In questo caso niente patate, come invece era servito in altri contesti.
Ovviamente non c’è solo questo da menù.
Entrando nel locale non si possono non notare gli enormi pentoloni in cui viene cotta questa prelibatezza e la miriade di polpi appesi!
Ci fanno accomodare in uno dei tanti tavoli conviviali e vicino a noi ci sono dei locals che sorridono nel vedere due pellegrine entusiaste di quel che stanno per mangiare!
Sì il locale era pieno di gente che pasteggiava nonostante fosse per noi un orario insolito, ma si sa che in Spagna è così!
Dopo questa pausa proseguiamo con l’intento di raggiungere la nostra meta finale ma sono ormai le 18:00 quando ci rendiamo conto che i chilometri che avevamo previsto per quel giorno sono davvero troppi. Ma ci vogliamo provare comunque e quindi andiamo avanti.
Ecco un’altra pessima idea.😕
E’ il 31 ottobre, è Halloween e sono ormai le 19:30, con il maltempo siamo nei boschi che ormai è buio.
Lì per lì l’abbiamo presa anche sul ridere ma non nascondo che più andavamo avanti più iniziavo ad avere timore.
Due ragazze al buio da sole per i boschi, in una serata del genere, non sai mai a cosa vai incontro.
Inizi a pensare a come vivono qui certe festività, ci faranno qualche scherzetto da farci venire un infarto o non incontreremo nessuno?
A prescindere dalla festività…cosa potremmo mai trovare di notte in queste zone?
Che animali frequentano questi boschi?
Ovviamente le foto che vedete sono state fatte quando ancora era giorno!
Me ne sono guardata bene dal tirare fuori qualsiasi dispositivo quando non vedevo nemmeno chi c’era ad un passo da me!
Ad un certo punto camminando, alle mie spalle si palesa un pellegrino in bici.
Non l’ho assolutamente sentito arrivare e quando me ne sono accorta era ormai alle mie spalle.
Ho tirato un urlo che a momenti lo faccio cadere dalla bici per lo sgomento!
Più mortificato lui di noi si ferma scusandosi per lo spavento che ci aveva fatto prendere!
Che tenero! Però me lo sarei risparmiata!
Questo è stato il momento in cui abbiamo deciso di fermarci!
Un avviso del genere e i chilometri mancanti ci portano a fermarci al primo ostello disponibile.
Siamo a destinazione per le 20:00 a tre chilometri da quello che avevamo prefissato ma quei “pochi” km erano ormai troppi. Siamo esauste, fradicie, i pantaloni completamente coperti di fango e probabile sterco dall’odore che emanavano!
Arriviamo all‘Albergue Ribadiso de Baixo che la signorina all’accoglienza fa tutte le registrazioni senza smettere la sua telefonata, mi fa piacere ascoltare i fatti tuoi ma se mi dedichi cinque minuti per sapere dove dormire e mangiare mi faresti un favore…ma nulla, comunichiamo a gesti!
Scopriamo dopo che i bagni sono esterni…e all’aperto.
Alle 21:00 del 31 ottobre chi la fa la doccia all’aperto?
In quel momento prendo atto del fatto che cammino sotto l’acqua dalle otto del mattino, sono nelle condizioni descritte prima e (scusate se ve lo dico ma in quel momento non era una cosa da poco), era anche quella settimana del mese.
Ed ecco che in due secondi ho un meraviglioso crollo nervoso!
Inizio a piangere fino ad avere il magone!
Mando al diavolo tutto e tutti…voglio solo potermi lavare e un pasto bollente…e piango!
Ora mi viene da ridere a ripensarci perché sembra la reazione di una bambina viziata che sbatte i piedi ma in quel momento mi è sembrato devastante!
Triste e magra consolazione vedere, nel momento in cui entriamo in camerata, che siamo tutti messi nella stessa situazione.
Ok non siamo le uniche disperate ma questo vuole anche dire che siamo tutti sporchi e puzzolenti a dormire nella stessa stanza. Che gioie che regala questo viaggio!😆
Vi lascio immaginare l’odore che c’era la mattina dopo al risveglio!
Vicino alla nostra camerata c”è un bagnetto di servizio…esterno! In quel momento penso: spera di non aver bisogno del bagno questa notte!
Mi armo di salviette e sapone e cerco di darmi una sistemata a pezzi prima di pensare alla cena.
Che poi il posto volendo ben guardare non è nemmeno così male…ma va bene per il periodo estivo!
Il contesto è grande, con più camerate, la struttura in sassi è suggestiva, fuori un sacco di verde da potersi godere con il bel tempo; ma non credo sia un posto adatto al periodo invernale.
Li vicino c’è un locale dove si sono rifugiati tutti i pellegrini della situazione e dove di cenare non se ne parla. Beviamo un birra e andiamo a dormire stravolte con l’idea di percorrere il giorno dopo 41km. Peccato che poi si sono rivelati un pò di più 🤪
Tratta che percorreremo indossando i vestiti usati oggi perché di vestiti puliti non se ne parla!!
I piedi bruciano dal male, mi sento demoralizzata perché mi è sembrato di aver raggiunto il mio punto limite.
Mi renderò conto che in realtà stavo solo imparando che posso fare molto più di quel che immagino!
Il bello di questi viaggi e il trovarsi anche in queste condizioni e superarle.
Mi abbandono dopo 38 devastanti chilometri ad un sonno ristoratore, almeno quello!
Pronta per raggiungere Santiago con due giorni di anticipo rispetto al mio programma di partenza.
A presto,
Deb!