E così è arrivato il grande giorno!
O almeno credevo!
Dopo la giornata vissuta, una notte di riposo, al caldo e senza difficoltà di vario genere, era quello che ci voleva!
Sveglia alle 06:00 per partire quanto prima, i chilometri da fare sono davvero tanti e non c’è tempo da perdere.
E’ bastata una volta!
Il problema è che appena appoggio i piedi a terra mi rendo conto che non sarà una cosa facile.
I piedi sono così gonfi che fatico ad infilarli nelle scarpe e le fitte alle piante dei piedi sono terribili.
Vietato arrendersi. Mi armo di pazienza e parto.
Il meteo che ci accompagna è sempre quello tipico della Galizia in questo periodo!
Un pò pioviggina un pò no ma almeno non è come ieri e questo è già una cosa più che positiva!
Una volta che si fa del tutto giorno e la nebbia si disperde non resta che godersi ciò che ci circonda. Il verde dei boschi incantati, i paesini, i prati infiniti e la testa che inizia a lavorare su quello che sta succedendo!
E’ una giornata piena di emozioni, cammino con le lacrime che scorrono a tratti sul viso.
Piango perché ho paura di non farcela per il male, piango perché temo di non riuscire ad andare avanti da sola dopo Santiago, piango perché questo viaggio spettacolare sta giungendo al termine ma soprattutto…perché vorrei terribilmente che mio padre fosse ancora qui per vedere cosa sto combinando!
Un pò piango e un pò rido perché nel mentre vuoi che non ne capitino?
La prima cittadina che incontriamo a circa 3km dalla partenza è Arzúa. Qui è dove il Cammino francese e il Cammino del nord si uniscono. Siamo in quella che viene definita la terra del formaggio e dove si trova un antico convento che un tempo fungeva anche da ricovero per i pellegrini più poveri, ahimè oggi in rovina.
Da qui in poi si incontrano diverse località tra cui A Salceda, A Rabiña, Pedrouzo, Villamaior e così via!
Oppure questo posto di cui vi riporto qualche immagine qui sotto, che ad un orario più conveniente deve essere davvero uno spettacolo!
Sto parlando di Casa Tía Dolores, appena poco distante da Arzúa.
Siamo già tra i campi e paesini quando ad un certo punto ci imbattiamo in quelle che sono delle sculture fatte con bottiglie di birra ma nell’approfondire si scopre che quelle sono tutte bottiglie consumate dai pellegrini con sopra dediche, date, frasi di ogni genere! Un modo originale di accogliere e dare un pò di conforto a chi è in cammino!
Non potendoci fermare per una birretta proseguiamo fino ad incontrare una struttura che fa capire subito che lì c’è da mangiare per il numero di pellegrini presenti!
Facciamo colazione al Bar Lino a Lugar Calle – O Pino!
Non sarà l’unica fermata del giorno, avremo modo di fare un’altra piccola sosta al “Kilometro 15” O Amenal che ovviamente si trova a 15km da Santiago!
La nostra strada continua fino ad immergerci completamente sulle strade sterrate dove ad un certo punto sfrecciano vicino a noi, quasi ad investirci, quattro fuori strada carichi di persone con tanto di carrelli con i cani; sono tutti cacciatori.
Lì per lì pensiamo va che somari questi qua senza dare importanza alla situazione.
Più camminiamo e più ci addentriamo nei boschi, seguendo sempre ovviamente il tracciato stabilito dal Cammino, e più ci rendiamo conto che è pieno di cacciatori e che sono tutti appostati a distanze prestabilite.
Siamo nel bel mezzo di una battuta di caccia 😨
La situazione ci preoccupa e non poco!
Decido che nonostante abbia smesso di piovere è bene tenere il copri zaino ben in vista dato che è di un bel color arancione fluorescente!
Ci rendiamo conto proseguendo che i cacciatori erano attrezzati di ricetrasmettitori e che al nostro passaggio si avvisavano tra di loro.
Io ed M. ci scherzavamo anche sopra…dai non si metteranno a sparare con noi lì…e invece sì, lo fanno.
Camminare con gli spari intorno ci ha un attimino fatto togliere l’attenzione su tutto il contesto, il nostro unico pensiero era allontanarci quanto prima.
Aumentiamo il passo…ma a quanto pare non abbastanza visto che uno dei presenti ci guarda, ci fa segno di fare silenzio e sottovoce ci consiglia di levarci velocemente da lì.
In tutto questo ho dimenticato i miei dolori! Come cambiano in fretta le priorità!
Riusciamo ad uscire dalla battuta di caccia illese e senza assistere a nulla, per fortuna.
Il nostro proseguire per boschi ci porta a passare vicino all’aeroporto di Santiago dove, tolto il rumore infernale per gli aerei che ci decollano e atterrano sopra la testa, è inevitabile capire che ci stiamo davvero avvicinando! E un pensiero torna al fatto che si sta avvicinando la fine di un’avventura.
Ma c’è ancora da camminare!
Siamo nei pressi di Lavacolla dove un tempo i pellegrini usavano lavare corpo e vestiti nel fiume per presentarsi in modo dignitoso davanti alla tomba dell’apostolo. E da questa usanza si pensa derivi il nome di questa frazione!
Passo dopo passo arriviamo in prossimità del Monte do Gozo (Monte della gioia) dove decidiamo di fare una piccola deviazione nonostante siamo ormai alle cozze!
Però sono lì e so che se non mi fermo me ne pentirò!
Saliamo sul monte a circa 385 metri dove si trova, dal 1992, un’enorme monumento in bronzo creato da José María Acuña dedicato ai pellegrini. Rappresenta un momento cruciale del cammino perché sono raffigurati due pellegrini rivolti verso Santiago. Proprio in questo punto, da sempre, i pellegrini riescono a scorgere per la prima volta la cattedrale!
Si vedono in lontananza le guglie che svettano su tutto come a dirti: sono qui, dai che manca poco!
E vuoi non farti un piantino anche qui?!
Era usanza dedicare questo momento ad un attimo di raccoglimento con canti, pianti e rendendo grazie a Dio per quel che si era riusciti a compiere! Perché ricordiamoci che un tempo percorrere il Cammino di Santiago era così pericoloso che i pellegrini lasciavano testamento prima di partire.
Oggi purtroppo questo luogo è stato snaturato dal turismo e da ciò che è stato modificato e creato per attrarre turismo. Purtroppo il tempo e la modernità non portano sempre benefici.
Oltre al monumento dedicato ai pellegrini sul Monte Do Gozo si trova anche un Monumento commemorativo fatto dopo la visita di Giovanni Paolo II per la Giornata Mondiale della Gioventù del 1989.
Ma perché ha questo nome?!
Questo luogo viene nominato perfino nel Codex Calixtinus ma con il nome di Mons Gaudii ma ai francesi piaceva di più chiamarlo Mont Joie! Ovviamente per la felicità che scaturiva raggiungerlo!
Usanza vuole che da qui i pellegrini a piedi proseguissero scalzi mentre quelli a cavallo scendevano per proseguire a piedi.
Mancano più o meno 5km…ne abbiamo percorsi quasi 800…dai su!
Ma li farò con le scarpe addosso!
Siamo stanche, stremate, affamate ma ci siamo!
Lasciamo i boschi e lo sterrato, da qui è tutto asfalto, arriviamo all’ingresso della città, oggi sicuramente diversa da come era un tempo, da come vivevano questo momento gli antichi pellegrini.
Con la scritta Santiago de Compostela che ti accoglie a braccia aperte, così anche una frenetica periferie!
Come in tutte le grandi città risulta essere fredda e trafficata ma badiamo poco a tutto questo perché vogliamo solo raggiungere il centro storico.
Ci facciamo strada tra le vie e i vicoli, quasi non ci si crede, tanto che M. ogni tanto lo deve dire ad alta voce: siamo arrivate!
Eh sì… così siamo arrivate alla parte storica della città… a quel fatidico momento!
Sono le 19:00 di sera e raggiungiamo Praza do Obradoiro, dopo 44km, attraversando l’Arco del Palacio, lì dove le cornamuse accompagnano i pellegrini davanti alla cattedrale.
Le luci della sera rendono tutto così magico, la cattedrale è maestosa, bellissima!
Intorno a me persone emozionatissime!
Tutti che piangono e si abbracciano… ed io nulla!
Sono felice per carità…ma non sento tutta questa emozione di essere arrivata lì. Ecco perché all’inizio ho scritto: “…il grande giorno! O almeno credevo!”
Non dico nulla a nessuno perché non capisco cosa non va in me! Ci rimango male per questa mia reazione così spenta! Perché non sono emozionata come gli altri?
Il motivo di questo mio non emozionarmi, a differenza di chi mi circondava, era semplicemente dato dal fatto che io non ero arrivata! Quella non era la mia destinazione finale. E quindi la stavo vivendo come una qualsiasi altra tappa. Sicuramente una tappa unica, bellissima, ricca di emozioni ma non era la mia meta finale!
E ne ho avuto la conferma quando il giorno dopo parlando con un altro ragazzo racconta di aver vissuto la mia stessa identica situazione.
Lì ho tirato un respiro di sollievo ed ho pensato “ok non ho dei problemi allora!” 😆
Rimaniamo lì per un tempo non definito a contemplare tutto quello che sta succedendo, incontriamo pellegrini che avevamo perso strada facendo e ne vediamo di mai visti prima! E’ tutta un’immensa giostra!
Da qui ci spostiamo verso l’albergo dove N. aveva già prenotato una stanza per tutti e tre per quella notte.
Dormire in un albergo….che roba strana!
Prendiamo i nostri zaini per allontanarci dal centro storico ma non di molto per arrivare all’Universal Hotel, un due stelle molto carino con tutto quello che serve, pulito e ordinato!
Una bella doccia e un attimo di riposo per poi uscire di nuovo!
Ci aggreghiamo ad altri pellegrini, alcuni conosciuti altri no, per una serata di grande festa! Festa che riguarda qualsiasi pellegrino si trovi in quella città! C’è un’euforia nell’aria che è palpabile!
Mi guardo intorno e non vedo l’ora di poter esplorare questo luogo che ha davvero tanto da offrire!
Tra un aperitivo, una cena e un post cena arriviamo a fare veramente tardi, almeno rispetto a quello a cui ero abituata lungo questo viaggio! A mezzanotte essere ancora in giro…ma che è ‘sta movida!?
E’ tardi e anche se domani sarà una giornata dedicata al relax, bisogna recuperare!
Vado a dormire con il cuore stracolmo di emozioni!
Domani andrò a prendere la mia Compostela!
A presto,
Deb!
Posso solo immaginare il tripudio di emozioni che ti hanno accompagnato in questa avventura straordinaria. Io non ne sarei mai stata capace per cui ammiro la tua tenacia e ti faccio i miei più sentiti complimenti. Non è da tutti tener duro così. Sei un grande esmpio per tutte le donne viaggiatrici.
Wow ma grazie🥰 sei molto gentile!
E alfine, l’arrivo a Santiago di Compostela svela tutta la grande emozione che il Cammino ha suscitato in te. Posso dire che mi sono emozionata un pò anche io nel leggere questa tua giornata di Viaggio in cammino?
L’episodio della battuta di caccia ti ha tenuta sul chi va là, però, ma anche questo fa parte dello spirito di questo percorso! Un abbraccio
Grazie di cuore!
Ho vissuto con te l’emozione dell’arrivo a Santiago attraverso queste parole, il Cammino è una delle esperienze (di vita oltre che di viaggio) che vorrei tanto fare almeno una volta nella vita… per farti capire quanto, ricordo che al mio secondo anno dopo essere temporaneamente passata da freelance a un lavoro d’ufficio ho cominciato a chiedermi se stessi davvero bene proprio pensando a cose tipo “quando mai avrò abbastanza ferie per poter rincorrere uno dei miei sogni come quello di percorrere il Cammino di Santiago?”.
Al di là delle informazioni pratiche, leggere le STORIE dei moderni pellegrini su queste strade e le loro sensazioni (anche quelle inaspettate come il non trovarsi immersi nello stesso entusiasmo che pervade gli altri e chiedersi se siamo noi quelli sbagliati, quante volte capita!) è quello che amo di più, quindi grazie per aver condiviso questo Viaggio con la V maiuscola finora, con tutte le sue gioie e… perfino le sue paure (quando ho letto “un tempo percorrere il Cammino di Santiago era così pericoloso che i pellegrini lasciavano testamento prima di partire” ho pensato che probabilmente anche io mi sarei chiesta perché non ho fatto testamento prima se mi fossi trovata nel mezzo di una battuta di caccia xD)!
😂 in certi momenti credo proprio se lo domandi chiunque ! Grazie mille per le tue parole!
Ritrovarsi nel bel mezzo della battuta di caccia deve essere stata un’esperienza davvero estrema. Non oso immaginare cosa debba voler dire avanzare tra gli spari. Comunque sei arrivata a destinazione sana e salva, meglio così.
Sì non è decisamente una situazione piacevole…ma per fortuna erano ben organizzati così da non mettere nessuno in pericolo!!!
Ho letto con entusiasmo il tuo diario di viaggio di questo cammino così tanto sognato e agognato, le disavventure, il tremendo clima di questa zona, la fatica ma anche le tante, tantissime soddisfazioni che hai provato. Brava, sei stata fenomenale!
Grazie! Spero di poter dare lo slancio a chi come me dubita si sé… non bisogna mai farlo…
Che bel racconto, così fresco, entusiasta, un vero diario di viaggio da cui saltano fuori emozioni a ritmo continuo! grazie grazie grazie! C’è proprio bisogno di leggere ogni tanto racconti così emozionali ed emozionati!
🤣 è l’entusiasmo che mi crea il viaggiare! Un continuo rinascere!
Ho seguito il tuo viaggio davvero con tanto interesse e soprattutto tanta ammirazione! Anche io durante un trekking mi sono ritrovata i cacciatori che sparavano nelle vicinanze, mannaggia a loro! Ma come si fa a farlo nelle vicinanze del cammino??
Eh purtroppo per noi eravamo nella stagione di caccia in una zona molto battuta…Nel complesso però si sono comportati bene