Kotor: La Magia delle Bocche di Cattaro

La città di Kotor si trova proprio all’estremità delle bocche di Cattaro (nome in italiano). Data la posizione geografica del Montenegro, questo luogo è stato passaggio di molti popoli e centro di scambi commerciali, un susseguirsi di avvenimenti, insediamenti, ribellioni, guerre, distruzioni e ricostruzioni. La città conserva i segni di questi passaggi di culture differenti, ed è una delle città più ricche di monumenti e meglio conservate del Montenegro.

Nel 1600 vennero fondati dei monasteri domenicani e francescani con lo scopo di contenere la diffusione del Bogomilismo, setta secondo cui la realtà è retta dai principi del Bene e del Male, che influenzò la nascita e lo sviluppo del movimento dei cattari, detti anche albigesi (dal nome della cittadina francese di Albi). Il significato di catari è Puro, essi erano cristiani ma gnostici e quindi eretici agli occhi della Chiesa Cattolica, ma cosa predicavano? Si ritenevano originariamente abitanti celesti, poi Lucifero aveva corrotto altri angeli, trascinandoli con sé fin sulla terra. Questi angeli incarnavano le anime degli uomini, quindi secondo i cattari, l’uomo non nacque originariamente dalla terra, ma dal cielo diventando un angelo caduto. Considerando tutto ciò che è materiale come creazione del Diavolo, ma se Dio ha creato la Terra, allora Dio stesso è il Diavolo? Il loro credo è abbastanza complesso per poterlo spiegare ora qui nel dettaglio, quindi forse è il caso di proseguire con la visita della città!

Kotor cadde, durante la sua storia, anche sotto il dominio della Serenissima e proprio in questa epoca, si abbatterono sulla citta di Cattaro, moltissime disgrazie.  Fu assediata dagli ottomani, flagellata dalla peste e semidistrutta dal terremoto del 1563. Nel 1667 molti degli edifici cittadini crollarono a causa di un altro potentissimo terremoto, nonostante ciò oggi sono ancora presenti molti rimandi all’epoca veneziana! 
La traccia più riconoscibile è l’imponente cinta muraria, ancora ottimamente conservata e inserita nel Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

Una volta raggiunta la città abbiamo vagato per le vie, è una città bellissima e anche solo perdersi senza una meta ne vale la pena.

Stari Grad (Città Vecchia). Siamo ai piedi della roccia di San Giovanni, su di una superficie triangolare ed irregolare, circondata da mura imponenti. Un borgo che con il suo labirinto caotico di strade e vicoli, ti allontana dal classico schema urbano che i romani regalarono al mondo. Non vi sono strade dritte, non c’è nessun angolo retto, una linea orizzontale o verticale assoluta, l’altitudine delle case è ineguale, le piazze totalmente asimmetriche! Ed è proprio tutto questo che rende Kotor unica.  Alcuni vicoli  e piazze minori non hanno nome ma soprannomi tradizionali popolari come per esempio: “Lasciami passare”, perché così stretto che in due non ci si passa! Anche la numerazione delle case nel corso del tempo è stata assegnata in modo anomalo creando un po’ di disorientamento. Non vorrei essere nel postino!
Le piazze invece avevano sempre nomi popolari, o inerenti alle attività che vi si svolgevano, come: Piazza delle Armi, Piazza della Farina o Piazza del Latte.

Boka Kotorska, Bocche di Cattaro. Sono uno dei fiordi più belli del Mediterraneo. Profondi  28 km, sono il punto più rientrante del Mar Adriatico, circondato da montagne che superano i 1000 metri di altezza, con un mare di un blu intenso che riflette la natura circostante e crea un panorama mozzafiato che infatti non a caso è stato inserito nel Patrimonio dell’Unesco. Il termine fiordo non è propriamente esatto in quanto si tratta in realtà di valloni fluviali invasi dal mare.
Conosciute ancora da pochi, le bocche di Cattaro si raggiungono principalmente via mare, mentre via terra la strada che portano a queste splendide gole sono formate da tornati ripidi che danno su alcuni dei paesaggi più belli d’Europa. Dopo aver attraversato vari tornanti si apre all’improvviso una vista meravigliosa sulla baia di Cattaro. Dall’alto la forma di queste gole somiglia a quella di una farfalla dove corpo e ali sono formate dai 4 bacini divisi da un grande canale. Sembra un paesaggio norvegese nel sud dell’Europa, con la differenza che queste insenature non sono state formate dai ghiacciai, ma bensì dall’invasione delle acque del mare nelle grandi valli interne.

Le mura. Mai sentito il detto: “Mi costi come le mura di Cattaro?” Io sinceramente non lo avevo mai sentito!
Ad ogni modo si dice così perché, alla Serenissima, costò molto erigere queste mura, lunghe 4,5 km e alte 15m.
Per 3 euro in 45 minuti è possibile raggiungere la parte alta delle mura.
Unica raccomandazione: indossa scarpe da tennis! La pavimentazione del borgo così come la scalinata è tutta in pietra originale, ormai liscia e irregolare; scivolare o prendersi una storta è molto facile.
Con la città vecchia e l’ambiente naturale, le fortificazioni sono state inserite nel 1979 all’interno del sito UNESCO della Regione naturale e storico-culturale delle Bocche di Cattaro. Nel 2017 la città fortificata di Cattaro è stata nuovamente inserita nel sito UNESCO denominato Opere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo: Stato da Terra-Stato da Mar occidentale.

Trg od Oruzja ovvero Piazza delle Armi. Si accede passando per la Porta Principale o Porta del Mare, ed è la principale e più grande piazza di Kotor. Qui ai tempi del governo veneto si trovava l’Arsenale, ovvero, l’officina per le riparazioni e il deposito delle armi, mentre oggi ospita numerosi negozi, banche, caffè, panetterie e pasticcerie. Inoltre qui si trovano importanti monumenti storico-culturali.  

La Porta del Mare o Porta Ovest o Porta Principale. E’ l’entrata principale della Città Vecchia di Kotor risalente al 1555. Permette l’accesso alla città dalla baia, mentre le altre due porte della città sono la Porta del Fiume o Porta settentrionale con il vicino bastione Bembo (oggi convertito in un teatro all’aperto.) e Porta Gurdica o Porta meridionale. Erano presenti altre due porte aggiuntive, una posta a sud della Porte del Mare, mentre l’altra (chiamata Porta di Spiljarsky) era all’interno dei bastioni della collina verso la vecchia strada per Cettigne.

Palazzo del Rettore. Costruito nel 17°secolo, rinforza il lato occidentale della piazza e fa attualmente parte del lussuoso Hotel Cattaro. In stile tardo-gotico con una sontuosamente scalinata barocca con balaustra e la chiesa di Velika Gospa, costruita grazie al contributo di Riccardo Cuor di Leone.

La Torre dell’Orologio. Simbolo della città, si trova di fronte alla Porta principale, è impossibile non notarla dato che è la prima cosa che si vede entrando nella città vecchia. Costruita nel 1602 ma si suppone non fosse ancora terminata nel 1667, durante il terremoto. In quell’occasione si inclinò verso il mare, si tentò di correggere questo difetto, ma dopo il disastroso terremoto del 1979 la Torre si è di nuovo inclinata ed è rimasta così rendendola famosa per questo difetto. Ti ricorda qualcosa?!

Pilastro dell’onta. Sotto la Torre dell’orologio, si trova la piramide in pietra che rappresenta una delle punizioni tipiche nella città di Cattaro. Veniva usata esponendo la persona incriminata di fronte al Pilastro dell’onta per far sapere a tutti i cittadini del suo malfatto così da poter umiliare i ribelli.

Il Palazzo Ducale. Eretto nel 18° sec. insieme alla Torre della Guardia. Per la sua lunghezza, rappresenta quasi per intero la facciata ovest della città. Nel passato il palazzo era la sede dei duchi veneti e veniva soprattutto utilizzato per scopi militari. 

La Torre della Guardia. Adiacente al Palazzo Ducale, è l’esempio tipico dell’architettura militare: fu costruita esclusivamente per scopi bellici. Durante il terremoto nel 1979 è stata fortemente danneggiata, al punto di dover essere demolita fin all’altezza del primo piano e restaurata.

Il teatro di Napoleone. Costruito nel 18° sec. ma nei primi anni del 1800, su richiesta delle forze di occupazione francesi, venne fatto restaurare per fondare un teatro stabile. Uno dei primi nel Montenegro, ma per poterla trasformare in teatro, fu necessario demolire la facciata nord. La struttura fu gravemente danneggiata durante il terremoto del 1979 e il restauro in tutti i suoi dettagli fu portato avanti dagli scultori accademici e i costruttori della Macedonia. L’interno dell’edificio fu interamente adattato agli usi di uno spazio elegante dedicato allo spettacolo.

Palozzo Beskuca (che nella traduzione significa “senza casa”). Risale alla metà del 18° secolo. Il palazzo ha delle forme semplici e pochi elementi decorativi. Il più importante elemento ornamentale è rappresentato dal portale gotico, che apparteneva alla famigia Beskuca, oggi estinta, e che godeva di una particolare fama alla fine del 1700. La leggenda vuole che il conte Jozo Beskuca disse di voler possedere cento palazzi, per cambiare poi il proprio cognome in Stokuca (nella traduzione «cento case»), ma non vi riuscì. Dopo l’estinzione della famiglia all’inizio del 1800, il palazzo diventò di proprietà del Comune di Cattaro.

Palazzo Drago. Costruito a cavallo tra il 1300 e il 1400, è un palazzo maestosamente lavorato in pieno stile gotico e diviso in due ali: l’ala nord e l’ala sudovest. Un elemento decorativo ricorrente è il drago, presente sullo stemma della famiglia Drago. Il palazzo è stato danneggiato durante i terremoti del 1667 e del 1979 ed oggi ospita l’Istituto Regionale per la tutela dei beni culturali.

Palazzo Grgurina. Apparteneva alla nobile famiglia Grgurina e fu costruito nel 1700 in stile barocco. Oggi è la sede del Museo Marittimo la cui collezione illustra lo sviluppo del commercio marittimo e la vita culturale della popolazione delle Bocche di Cattaro e del litorale montenegrino.

Fontana Karampana. Rappresentava nel passato l’unica fonte di acqua potabile in tutta la città. La sua forma odierna risale all’epoca barocca e la recinzione in ferro battuto è l’opera di uno dei numerosi maestri locali.

Museo del Gatto. Il Museo è nato in seguito ad una donazione, da parte della contessa Francesca di Montereale Mantica, e consisteva in una raccolta di immagini d’epoca. Questa raccolta, insieme alle altre in possesso al Centro Internazionale Adozione Gatti “Badoer” di Venezia, è diventata sempre più numerosa ed interessante. Negli ultimi 10 anni la collezione si è arricchita sia grazie alle donazioni che con acquisti mirati, portando alla nascita del museo che non si ferma al gatto, ma si propone attraverso l’interesse universale per questo animale di sensibilizzare le persone verso un maggior rispetto per la natura, gli animali e l’ambiente, sempre più minacciati dall’uomo. Il ricavato del biglietto, pari a 1€ viene devoluto al mantenimento della struttura e dei molti gatti randagi presenti nella città.

La Piazza di S. Trifone. Ospita le istituzione più importanti della città: il palazzo del Comune, l’Archivio storico, l’Istituto per la tutela dei beni culturali e la Cattedrale di S. Trifone.

Che non mancano all’interno delle mura della città di Kotor sono proprio le chiese!

Chiesa di S. Luka. Costruita da Mauro Kacafrangi nel 1195 con architettura romanica e bizantina. Questo è l’unico edificio nella città a non aver subito danni rilevanti in seguito ai terremoti. Subito dopo la sua costruzione era stata decorata con affreschi, le cui tracce si trovano soltanto sul muro meridionale. Era inizialmente di culto cattolico ma in seguito fu concessa ai fedeli ortodossi per gli usi liturgici, ecco perché possiede due altari. Sul pavimento si possono vedere le lapidi delle tombe comuni dei cittadini di Kotor perché fino agli anni ’30 le tumulazioni avvenivano nella chiesa stessa.

Chiesa di S. Nikola. Nata agli inizi del ‘900 sulla base di costruzioni passate.

Chiesa di S. Osanna o Chiesa di S. Maria del fiume.
 In questa chiesa, come viene scoperto in seguito al terremoto del 1979, fu collocato il battistero. Nell’interno della chiesa sono conservate le reliquie di S. Osanna, di cui il nome della chiesa.

Chiesa di S. Clara con il monastero francescano. All’interno si trova un splendido altare barocco, l’opera dello scultore Francesco Cabianca. L’odierno monastero francescano un tempo era sede del convento delle suore benedettine e la chiesa di S. Bartolomeo che oggi non esiste più.

La Cattedrale di San Trifone. E’ l’edificio più imponente della città, per le dimensioni e per lo stile datato, non ha rivali sulla costa orientale dell’Adriatico. Nel corso del tempo ha subito tante distruzioni, ricostruzioni e rifacimenti soprattutto dopo il terremoto del 1667 quando furono distrutti i campanili e una parte della facciata; ricostruiti in stile barocco. E’ una chiesa che protegge al suo interno un ricco patrimonio a livello artistico e di reliquie. Una curiosità su questo luogo è che è 69 anni più antica della Notre Dame di Parigi.
Qui l’ingresso è a pagamento.

Grazie per aver letto questo articolo, spero possa esserti di aiuto per una visita in città, o almeno incuriosito!

A presto,
Deb!

18 commenti

  1. Non avevo mai sentito parlare di Cattaro prima! dalle foto vedo che è semplicemente spettacolare. Sarei curiosa di incamminarmi nell’asimmetria del borgo.

  2. diariodeigiornidistratti

    Un posto unico, con i vicoli così stretti e dai nomi quasi beffardi! L’ho pensato subito anch’io: come riuscirebbe a sopravvivere un postino? A parte tutto, ho apprezzato la sua storia, e le foto sono fantastiche.

  3. Con i tuoi racconti mi stai proprio invogliando a fare un percorso simile. Sinceramente anch’io come te, non sempre entro nei posti chiusi e preferisco perdermi nelle viuzze… quel senso di irregolarità che si respira in questo borgo credo che non mi stancherebbe mai! Il museo del Gatto mi piacerebbe vederlo anche per capire se ci sia una dimensione artistico/letteraria che è stata indagata (sono appassionata di questi ambiti). Grazie per tutte queste informazioni!

  4. Non conoscevo ne la città , neppure dove si trovava e neppure questo movimento religioso. Le foto sono bellissime e sembra un luogo di altri tempi. Proprio da visitare camminando tra le viuzze

  5. Sai che il Montenegro mi ispira tanto? Il tuo articolo, così accurato fa venir voglia di progettare subito un bell’itinerario…e poi io adoro i mici…Complimenti per le foto, davvero fatte con cura!

  6. Oltre alle bellissime foto, e a tutto il post che mi ha coinvolta, sono stata colpita dalla spiritualità del Bogomilismo. Mi attirano sempre argomenti di questo tipo. 😀

  7. Pingback:Sul tetto del mondo al Mausoleo di Njegos – Una coppia in fuga!

  8. Interessante scoprire tutte queste cose su Kotor! Anche io adoro perdermi tra vie e viuzze, e scoprire i luoghi lasciandomi trasportare dall’ispirazione..ma al Museo del Gatto ci andrei seduta stante, ehehe! Mi avete dato una nuova ispirazione per futuri viaggi 🙂

  9. Dany - Racconti di viaggio e non solo

    Mi sembra un posto davvero interessante! io poi amo i gatti e al museo ci andrei di corsa <3

  10. Pingback:Montenegro in pillole – Una coppia in fuga!

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