Riscoprire il gotico a Palazzo Arese Borromeo

In una tranquilla e soleggiata giornata cercavamo qualcosa di poco impegnativo… et voilà! Perché non visitare un antico Palazzo non molto distante da casa?
Cerchiamo il fresco tra le sue antiche mura e possiamo anche passeggiare nel bellissimo parco aperto al pubblico. Luogo adatto anche per chi ha voglia di fare jogging senza doversi barcamenare per le strade di Cesano Maderno (MB).
Non abbiamo potuto visitare l’intero palazzo perché buona parte di esso è in fase di ristrutturazione ma ne è valsa comunque la pena!
Una prima parte di questo elegante luogo fu fatta costruire  nel ‘500 da Bartolomeo Senior mentre il nome dell’architetto rimane un mistero….!
Questi lavori sono stati portati avanti anche a seguito della sua morte sempre con il concetto di VILLA DI CAMPAGNA (non so se è chiaro …è grande come il paese in cui sono cresciuta e loro la definivano villa di campagna!).
Sarà Bartolomeo III Arese a trasformarla nella sontuosa residenza che oggi possiamo visitare con le sue 40 sale ed i suoi 100 ettari di parco!
La struttura fu divisa per quartieri.
Arrivando in paese ci si ritrova davanti quasi senza accorgersene perché esternamente non è così appariscente, ma passato il cancella si accede alla piazza ad esedra (parola che indica un incavo semicircolare), perfezionata solo nel ‘700 per ospitarvi degli eventi ed il mercato. Sarà nel 1997 che le verrà ridata la sua funzione originaria.
Superato l’ingresso si accede ad un cortile dove porte e finestre sono già più impreziosite da ricchi cornicioni e nicchie con busti, ma sarà il cortile d’onore a darci l’idea dello stile che caratterizza questo luogo ovvero il puro barocco lombardo!

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In questo cortile al piano terra si trovano le sale di rappresentanza dai soffitti meticolosamente affrescati e dove un tempo sulle pareti erano appesi i quadri della famiglia Borromeo che oggi è possibile vedere sull’ Isola Bella del Lago Maggiore.
Tra le stanze di rappresentanza la più affascinante è la Sala Aurora le cui pareti ormai spogliate di tutti i quadri portano tutta l’attenzione al soffitto dove si trova un meraviglioso affresco intitolato: ” Aurora e il carro solare di Apollo”.

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Uno dei luoghi più belli e gettonati del palazzo si trova sempre al piano terra ed è uno spettacolare ninfeo interno, purtroppo non del tutto accessibile causa ristrutturazione. Questo luogo è stato interamente costruito con piccolissimi sassi bianchi e neri di fiume (come un gigantesco mosaico). I tre affreschi sul soffitto rappresentano virtù e allegorie. Un tempo questo era un luogo atto alla meditazione in un contesto che voleva unire la ragione alla natura. Fu un luogo di esilio volontario per Bartolomeo III Arese, dove potersi dedicare allo studio dell’algebra e della cabala! Non si può non rimanere affascinanti da tanta bellezza. C’è qualcosa in questo luogo che attira l’attenzione del visitatore e lo imprigiona.

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Il piano terra si conclude con delle stanze di servizio ai lati del palazzo ed un grande scalone d’onore chiamato “Scalone degli stemmi. Attraverso queste decorazioni vengono sottolineate le unioni delle varie famiglie e le alleanze. Essere soli su questo scalone è impressionante. La sua maestosità vi farà sentire piccoli piccoli!

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Da qui si accede al piano nobile. Su questo piano ogni stanza è interamente decorata dal pavimento al soffitto! E’ come entrare in un quadro!

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Qui si trova l’Oratorio dell’Angelo Custode. Una vera e propria Cappella posta all’interno del palazzo con un accesso pubblico come richiesto da un ordinanza dell’epoca. La particolarità di questo luogo è la sua struttura di base rettangolare che salendo diventa un ottagono con al centro l’affresco del Cristo risorto e della Trinità.
Da qui ci si sposta alla Galleria delle Arti Liberali che portava agli appartamenti privati di Bartolomeo III e del figlio e si incontrano il Salone delle Colonne la cui vista da sul giardino per poi proseguire con il Salone d’Onore meglio conosciuto come Salone dei Fasti Romani. Nella parte bassa di questa sala vi sono rappresentate delle scene della storia di Roma e nella parte alta vi sono dame e signori, musicisti, mendicanti e camerieri…tutti impegnati ad affacciarsi ad una balaustra per ammirare i festeggiamenti che si tenevano in questa sala. Entrando non potrete evitare di sentirvi osservati!

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La ghiacciaia o vinaia è stata una recente scoperta all’interno del palazzo e tenuta nelle sue forme originali. Si tratta di cantine un tempo utilizzate per la conservazione del vino. Si tratta di due vani sovrapposti. Quello superiore fungeva da ghiacciaia e quello inferiore che si estende a spirale con dei vani laterali detti grottini dove venivano riposte le botti ed al centro un pozzo di scolo dell’acqua. Oggi quest’area è di proprietà privata ma è comunque consentito l’accesso su prenotazione. Cosa che noi non abbiamo pensato di fare (geni!).

Facciamo ingresso al parco dove nel 1671 Bartolomeo III Arese vi faceva arrivare l’acqua ed attraverso  un approvvigionamento dalla Val Sorda rendendo costantemente presente l’irrigazione nel giardino ed i giochi d’acqua nelle fontane. Era assicurato anche il funzionamento di un mulino, purtroppo, demolito nel ‘700.
Fino al 1755 il giardino era diviso da un muro e dei cancelli che mettevano in comunicazione la zona ovest da quella est. Verso le metà del ‘700 viene abbattuta questa separazione e viene fatta costruire una fontana barocca con ai lati due dromedari che si guardano in faccia. Un tempo erano presenti anche altre statue come quelle raffiguranti degli unicorni…si avete letto bene..UNICORNI!!
Oggi purtroppo è un pò tutto ricoperto di muschio ed appare un pò abbandonato; il giardino non è molto curato, l’erba è alta, le siepi tagliate un pò male ed i fiori poco presenti.

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Nell’ala sud del cortile vi erano le scuderie e le rimesse per le carrozze che oggi crediamo siano state occupata dai giardinieri del parco! Una parte di quest’ultimo, come in molti giardini dell’epoca, era dedicato ad un area boschiva utilizzata per la caccia.

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Lungo questo viale chiamato Corso Libertà si incontra una chiesa antica oggi sconsacrata e malconcia che tutto può sembrare fuorché una chiesa! Mentre il tempietto del fauno è collocato nella parte sud del parco dove al centro vi è la statua del dio Pan. Oggi, purtroppo, in uno stato davvero deludente. Gli affreschi del ‘600 riportano immagini legate: al tempo (segni dello zodiaco ed i mesi),  la natura ed alcune immagini di origine mitologica.

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I lavori di ristrutturazione dell’area sono stati molti come testimoniano delle foto poste in una delle sale al piano terra e molti lavori sono ancora in corso. Purtroppo vedere certi luoghi così malconci fa male al cuore ma è evidente che l’impegno per il recupero e la sistemazione dell’area è attivo; da non sottovalutare i costi che tutto questo richiede!
Quello che vi abbiamo raccontato è solo un assaggio di ciò che potreste vedere. Certi luoghi bisogna vederli per capirli appieno e gustarne la bellezza.
Ma noi ci proviamo…o per lo meno vi facciamo venire voglia di andare a vedere certe meraviglie!

A presto,
Deb!

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