Siamo stati alla prima mostra mondiale dedicata ai serial killer!
Cosa porta una persona a visitare una mostra del genere?
La passione per alcuni film e serie Tv?
La voglia di capire cosa passa per la testa di alcuni soggetti?
L’attrazione verso l’orrore apre un mondo della psiche umana molto vasto e contorto…ma non siamo qui per psicanalizzare nessuno.
L’amministratore delegato di Venice Exhibition, Mauro Rigoni, ha descritto questa esperienza come: “Un’immersione nel lato più oscuro dell’umanità. Guideremo i visitatori giù nell’abisso dell’istintualità più blasfema, mettendoli sulle tracce della lucida follia che porta l’uomo a sopprimere i propri simili senza pietà”.
Una cosa che mi sento di sconsigliare è di portare i bambini, anche se ne abbiamo visti, non lo trovo un luogo adatto a loro!
Vi chiederete chi si possa trovare ad una mostra simile, be ogni tipo di persona… e non poche vista la coda presente al nostro arrivo!
Coda che è stata smaltita abbastanza in fretta.
Una volta entrati acquisterete i biglietti (se non li avete già presi online) e da qui vi troverete a seguire un percorso guidato che vi porterà in un mondo (spero) ben lontano dal vostro!
So che può sembrare assurdo ma, se sul sito ufficiale danno come tempo di visita 2/3 ore, noi siamo usciti dopo 6 ore!
Non volevo crederci nemmeno io quando ho visto l’ora ma leggere tutte le informazioni, guardare i reperti, lasciarsi trasportare da ciò che ti circonda porta il tempo a trascorrere senza che tu te ne accorga.
quindi il mio consiglio è quello di valutare il proprio interesse in merito e di conseguenza studiare un orario di visita opportuno!
Per creare tutto questo ci sono voluti quattro anni, dove grazie all’aiuto del criminologo Roberto Paparella, sono stati raccolte informazioni ed oggetti originali appartenuti a serial killer, riproduzioni di corpi di reato e scene del delitto.
Ma non si tratta solo di una semplice raccolta di oggetti e informazioni sulle scene del crimine ma una ricerca più approfondita anche nei confronti delle vittime, grazie ad una disciplina che si sta facendo spazio, ovvero, la “vittimologia”.
La vittimologia consiste nello studio sistematico delle vittime di reati, analizzando le loro caratteristiche fisiche e psico-emotive, in rapporto al contesto socio-culturale in cui vivono, eventuali influenze ambientali e la relazione con l’autore del crimine, perché comprendere la vittima permette di analizzare meglio le motivazioni che hanno portato a tale situazione.
Dare voce alle vittime è alla base per fare giustizia nei confronti di chi, troppo spesso, sceglie oppure è costretto al silenzio.
Durante la parte iniziale troverete delle spiegazioni in merito al concetto di “Serial Killer”, come è nato questo termine e la sua evoluzione.
Per esempio troverete informazioni come il fatto che è un termine mondialmente accettato ma non è formalmente riconosciuto da alcun codice penale.
Oppure che questi soggetti vengono divisi tra organizzati e non organizzati in base al modo che hanno di agire e di lasciare la scena del crimine.
Passata questa zona introduttiva entrerete nel vivo della mostra.
Affronterete un percorso che va dal 1700 ai giorni nostri, leggendo di storie che riguardano nomi meno noti a molto noti come Ted Bundy, Zodiac, il Vampiro di Parigi, Jack lo squartatore ma anche nomi italiani come Leonarda Cianciulli, il mostro di Firenze e molti, molti, molti altri.
Avrete con voi un’audio guida fornita all’ingresso che vi fornirà il racconto dettagliato di ogni singolo elemento che troverete lungo il percorso.
Io personalmente non ho risentito emotivamente di quel che stavo guardando ma ho visto diverse persone prvate in alcuni momenti o addirittura spaventarsi. Vi lascio qualche immagine di quello che troverete.
Entrerete in una stanza che vuole ricreare una scena del crimine di “Jack lo Squartatore”.
Vi ritroverete anche ad ammirare oggetti fatte con ossa e pelle umana.
Entrerete nella cucina di un cannibale.
Approfondirete la conoscenza della criminologia attraverso informazioni inerenti alla sua storia, la sua evoluzione e allo studio della balistica forense.
Qui sotto tra le immagini che ti riporto si trova anche quello che era un complesso ottico per fotosegnalamento chiamato “Gemelle di Ellero”; ovvero l’antenato dell’attuale Identisystem utilizzato dalla polizia di tutto il mondo.
Non una semplice valigietta della polizia scientifica… ma quella utilizzata per il caso del “Piccolo Tommy”, Tommaso Onofri. E’ quella che vi mostro qui sotto.
Tra reperti, schede, oggetti e foto…avrete modo di approfondire statistiche di livello mondiale in merito a chi sono e chi uccidono i serial killer? Quanto è intelligente e di che disturbi mentali può soffrire?
Ci sarà una zona dedicata alle coppie serial killer, e una zona tutta italiana, così come una dedicata alle donne serial killer, che con grande disgusto farà notare, come nella maggior parte dei casi, le loro vittime sono spesso i loro figli.
Pensate sia finita qui? Assolutamente no! Molto, molto più vi aspetta, ma non posso mostrarvi tutto…dovete vedere con i vostri occhi!
Posso aggiungere che avrete modo di confrontare varie forme di condanne a morte utilizzate nel corso del tempo con descrizioni dettagliate e pro e contro di ognuna. Tra tutte queste quella che mi ha colpita in particolar modo è stata quella riferita alla decapitazione. Il perché ve lo faccio capire con la foto che vi riporto qui sotto!
Potrete chiudere in bellezza provando un’esperienza di realtà virtuale con diverse ambientazioni!
Cosa mi è piaciuto e cosa non ho apprezzato.
E’ sicuramente un’esperienza interessante ed ovviamente nuova, c’è la possibilità di capire ed imparare molte cose.
Quello che ho apprezzato meno è la gestione dell’affluenza delle persone. Eravamo veramente in troppi e in alcune stanze mancava l’aria per quanti eravamo, questo influisce anche sulla possibilità di vedere bene quello che è presente all’interno.
Che si distacca invece dalla mostra in sé, ho trovato a dir poco imbarazzante la parte dedicata ai serial killer italiani. Crimini irrisolti, assassini rilasciati dopo poco tempo o mai catturati, scene del crimine contaminate o prove mai considerate. Una vergogna agli occhi della giustizia mondiale.
La mostra avrà luogo a Milano allo Spazio Ventura XV fino al 2 luglio!
Non è obbligatorio l’acquisto dei biglietti online ma lo consigliamo se volete risparmiarvi un pò di coda durante il fine settimana.
In zona sono presenti diversi parcheggi gratuiti per chi arriva in auto.
Ora mi piacerebbe sapere cosa ne pensi!
Non perderti il reel su Instagra
Ti aspetto alla prossima avventura!
A presto,
Deb!
Non è esattamente il genere di mostra che visiterei, però mi aveva incuriosito quando ho letto della sua inaugurazione. Io non guardo i film horror, figurarsi se riuscirei a visitare serenamente una mostra come questa 😅
Allora devo dire che il genere horror non piace nemmeno a me…li somatizzo troppo! Ma tutto ciò che è thriller e similari li apprezzo!
Ho letto con interesse il tuo articolo ma per come sono io, non credo visiterei una mostra del genere. O meglio, magari salterei le parti dove sono state riprodotte scene del crimine, ecc.
Ciao! Ci sta… bisogna ammettere che non è per tutti!
Una mostra unica nel suo genere, la prima volta che ne sento uno e devo ammettere che mi incuriosisce davvero molto, meno a mio marito sicuramente
😆
Penso sia una mostra estremamente interessante, ma non so se riuscirei a dormire dopo aver visto per esempio le riproduzioni delle scene dei crimini. Però, ripeto, alcune sezioni della mostra sono molto curiose.
E’ davvero molto soggettivo l’approccio a determinate situazioni!
Sono appassionata di film gialli legati al crimine quindi questo museo e lo visiterei molto volentieri. Ti ringrazio di averne parlato perchè non ne conoscevo l’esistenza.
Non c’è di che, grazie a te!
La criminologia ormai appassiona sempre più persone perché effettivamente un po’ tutti sono attratti dai fatti di cronaca macabri e delittuosi. Secondo me oltre agli appassionati del settore , alla mostra c’erano anche molti semplici curiosi.
E’ molto probabile!
Non per nulla esiste la criminologia forense! Però, e lo dico per sdrammatizzare, spero che non vi fossero dei serial killer in visita! Scherzo, dai…
Interessante, ma non impazzisco per il genere, confesso!
Ammetto di averlo pensato anche io!!!
Ne avevo sentito parlare e mi aveva incuriosito molto, e devo ammettere che sarebbe una mostra che vorrei visitare. In particolare, quello che mi incuriosisce è quello che passa per la mente di un serial killer, spesso considerato semplicemente come “un pazzo” quando in realtà è molto più complicato di quello che sembra.
Delle volte è davvero complicato. Capita che sia “solo” un istinto terribile che hanno